LA CHIESA CATTOLICA SI MOBILITA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI

LIMA – La ventesima conferenza della parti dell’United Nations framework convention on climate change (COP20 UNFCCC) e la decima sessione della Conferenza delle parti del Meeting of the Parties to the Kyoto Protocol si sono concluse da pochi giorni (il 14 dicembre) a Lima, con l’approvazione di un documento che tuttavia è stato da molti definito “tiepido” nonostante il V rapporto quadro degli scienziati dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) abbia lanciato l’allarme sugli effetti dannosi dell’inazione nel ridurre le emissioni di gas effetto serra. A Lima la Chiesa Cattolica ha fatto sentire la sua voce, mai come prima ad una conferenza UNFCCC. Il messaggio di Papa Francesco al presidente della COP (il Ministro peruviano dell’ambiente Manuel Pulga Vidal) è stato letto da mons. James Patrick Green, nunzio apostolico in Perú nel corso della plenaria dell’11 dicembre. Papa Francesco afferma come il problema dei cambiamenti climatici e di un accordo globale sulla riduzione dei gas effetto serra “incide su tutta l’umanità, in particolare i più poveri e le generazioni future. Ancor più, si tratta di una grave responsabilità etica e morale.” Il Pontefice ha inoltre sottolineato l’urgenza di agire immediatamente: “Le conseguenze dei cambiamenti ambientali, che già si sentono in modo drammatico in molti Stati, soprattutto quelli insulari del Pacifico, ci ricordano la gravità dell’incuria e dell’inazione. Il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo. Possiamo trovare soluzioni adeguate soltanto se agiremo insieme e concordi. Esiste pertanto, un chiaro, definitivo e improrogabile imperativo etico di agire. La lotta efficace contro il riscaldamento globale sarà possibile unicamente attraverso una risposta collettiva responsabile, che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche. Una risposta collettiva – conclude Papa Francesco – che sia anche capace di superare la sfiducia e di promuovere la cultura della solidarietà, dell’incontro e del dialogo; capace di mostrare la responsabilità di proteggere il pianeta e la famiglia umana”. I vescovi cattolici di tutto il mondo hanno chiesto, con un messaggio ufficiale, di porre fine all’uso di combustibili fossili sottolineando la necessità di un maggiore impegno della Conferenza delle Parti per arrivare a stendere un nuovo trattato globale sul clima ed affermando che i cattolici devono impegnarsi nel processo verso un accordo vincolante per il contenimento delle emissioni a livello globale da firmare a Parigi nel 2015. A nome dei vescovi provenienti da Africa, Asia, America Latina ed Europa, monsignor Salvador Piñeiro García-Calderón, arcivescovo di Ayacucho e presidente della Conferenza episcopale Peruviana, ha dichiarato: «Noi siamo impegnati in un dialogo intenso sulla questione del cambiamento climatico, perché notiamo che le persone più povere saranno le più colpite dal fenomeno, nonostante abbiano contribuito in minor misura alle sue cause. Sono loro le più rispettose del pianeta, del suolo, dell’acqua e delle foreste pluviali. Sentiamo l’obbligo di proteggere il creato, e di contestare l’uso improprio della natura». I vescovi sostengono addirittura che le nazioni dovrebbero mirare a contenere l’aumento delle temperature globali entro gli 1.5 gradi, richiesta più ambiziosa delle aspettative della maggior parte dei paesi negoziatori, che stanno lavorando ad un accordo costruito sul mantenimento del global warming sotto i 2 gradi. Nel corso della conferenza sono stati presentati anche molti progetti concreti per lo sviluppo sostenibile dal mondo scientifico e dalla società civile. Alla conferenza delle Nazioni Unite ha partecipato anche l’ingegner Stefania Proietti, componente della commissione diocesana per la Pastorale Sociale Lavoro Giustizia e Pace e Custodia del Creato e del gruppo di studio sulla Custodia del Creato della CEI, che ha presentato alcuni risultati e progetti di ricerca sviluppati come professore dell’Università Guglielmo Marconi di Roma, in collaborazione con l’associazione EvK2CNR. Tra questi il progetto Smart Energy Renewables for Residential (SER2), in collaborazione con il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) che ha l’obiettivo di ridurre la povertà energetica e le emissioni climalteranti nei villaggi ai piedi del monte Everest. “Oggi esistono le tecnologie rinnovabili in grado di sostituire i sistemi tradizionali di cottura e riscaldamento (bracieri aperti) che provocano enormi problemi alla salute, soprattutto di donne e bambini, oltre a contribuire significativamente ai cambiamenti climatici. È necessario però attuare un trasferimento tecnologico e di competenze che renda possibile lo sviluppo sostenibile integrale (non solo ambientale ma anche socio-economico) anche nelle zone rurali e montane, dove spesso vivono le persone con i redditi più bassi. Il progetto SER2 ha grandi potenzialità di ripetibilità in quanto si autososterrà finanziariamente grazie ad un innovativo meccanismo di finanza climatica basato sui crediti di carbonio. Iniziato nel novembre 2013 con il monitoraggio dei dati di emissione di particolato (il cosiddetto Black Carbon), nel febbraio prossimo è prevista l’istallazione delle prime tecnologie rinnovabili per la fase pilota del progetto, tra cui pannelli solari, lampade a led e mini turbine eoliche. Seguirà la fase di monitoraggio dei risultati in termini di diminuzione delle emissioni e di miglioramento della salute e delle condizioni di vita degli abitanti. L’importanza di questo progetto – conclude Proietti – sta nella sua ripetibilità in altre aree geografiche e nelle capacità di generare un indotto socio-economico positivo lavorando per lo sviluppo sostenibile integrale insieme alle popolazioni locali”. L’attenzione ai più fragili e ai più deboli ci chiama alla responsabilità e all’impegno per la custodia del creato che diventa un modo nuovo per essere Chiesa.
 
 
*Il messaggio d Papa Francesco è scaricabile cliccando su questo link http://w2.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2014/documents/papa-francesco_20141127_messaggio-lima-cop20.html