ASSISI – “Don Antonio era chiamato testimone delle virtù evangeliche e il cammino evangelico delle beatitudini consiste nel concepire la vita come un dono e non come una pretesa”. È questo uno dei messaggi chiave della relazione di monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano – Matelica, intervenuto domenica 2 dicembre al convegno dal titolo “Santità di ieri, santità di oggi. Il venerabile don Antonio, perla del clero Assisano” in chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione di don Pennacchi che si è tenuto a palazzo Buonacquisti ad Assisi. Monsignor Vecerrica si è soffermato su quale è il metodo per essere santi, cioè cristiani più vivi e più umani spiegando che la santità è per tutti e che dobbiamo riscoprirne la strada. Oggi essa è la ricerca di persone che hanno dimostrato la loro santità nella vita ordinaria.
L’incontro si è aperto con i saluti del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, il quale ha spiegato l’iter avuto dal processo di beatificazione che nel 1910 ha subito una inspiegabile sospensione. “Si vede – ha affermato monsignor Sorrentino – che serviva oggi rimettere la causa in cantiere per costruire intorno ad essa un percorso di santità, in un momento in cui si fa fatica a capire dove sta andando la società. Don Antonio – ha aggiunto – ci ha aperto le prospettive e ci fa fare memoria della santità. Essa riguarda tutti”. Tanti sono stati i passaggi della vita di don Antonio e le testimonianze che il postulatore della causa di beatificazione, monsignor Orlando Gori, intervenuto al convegno ha illustrato ai presenti. “La sua vita – ha spiegato – è una scuola continua di vangelo e santità. Egli è stato sempre venerato e gli assisani sono stati continuamente spettatori dei miracoli che faceva”.
Anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti ha espresso grande ammirazione per questa straordinaria figura affermando che per lei “il venerabile don Pennacchi rappresenta il paradigma di questa famiglia assisana”.
L’incontro si è concluso con l’intermezzo musicale a cura di Commedia Harmonica.
A conclusione dell’evento, il vescovo Sorrentino ha annunciato che al termine “della fase diocesana del processo di beatificazione ci sarà un momento pubblico con l’apposizione dei sigilli sulla documentazione prodotta al quale vorrei che partecipasse l’intera comunità diocesana e il clero”.
In allegato l'intervento di monsignor Giancarlo Vecerrica