MASSIMA ATTENZIONE NELL’ESAME DEI NUBENDI

 ASSISI – Dato che comincia ad accadere che alcuni, riguardo alle istruttorie matrimoniali trascurano parti essenziali della procedura, richiamando quanto prescrive l’articolo 10 del vigente decreto generale della Cei sul matrimonio canonico, ritengo particolarmente importante far notare ai confratelli parroci che l’accertamento dello stato libero dei contraenti esige che le relative domande siano poste dal parroco istruttore sotto giuramento; questo, dunque, è obbligatorio e non lasciato alla discrezionalità dello stesso parroco. Non basta, infatti, la attestata conoscenza del parroco, che può essere solo esteriore e superficiale e, d’altra parte, non è rilevabile dalle carte sottoposte all’approvazione della Curia che tale conoscenza più o meno diretta escluda l’assenza di vizi di consenso nei contraenti. L’importanza e la serietà dell’esame dei nubendi domandano che esso sia fatto dal parroco con diligenza, interrogando separatamente i nubendi. Le risposte devono essere rese sotto vincolo di giuramento, verbalizzate e sottoscritte, e sono tutelate dal segreto d’ufficio. Aggiungo: è altresì necessario, onde evitare dubbi ed equivoci, con la conseguenza che il “nulla osta” possa essere rifiutato, che le risposte siano tante quanti i punti interrogativi, anche all’interno della stessa domanda del questionario, evitando oltremodo risposte generiche o confuse.
 
 
 
                                                               Don Salvatore Rugolo
                                                               Cancelliere vescovile