ASSISI – Nella cattedrale di San Rufino venerdì Santo mattina, 2 aprile, giorno della Passione e morte del Signore, del digiuno e dell'astinenza dove si fa più forte il grande silenzio della Chiesa iniziato il giovedì santo, in mattinata è stata celebrata dalla comunità parrocchiale con il parroco don Cesare Provenzi, il viceparroco don Alessandro Picchiarelli, don Dario Resenterra e il popolo di Dio, l'Ufficio delle letture e le Lodi mattutine.
Ha fatto seguito il tradizionale rito della “Scavigliazione ” con lo scioglimento del Cristo morto dalla croce e la deposizione nel cataletto che si è svolto eccezionalmente e in maniera molto ristretta. Pur non potendo fare le processioni si è scelto di mantenere il rito in giorno e orario diverso al fine di non creare assembramento di persone, ricordando che durante l'esposizione non si poteva né baciare, né mettere i fiori sul Cristo morto. Davvero commovente il rispetto delle norme del popolo assisano così profondamente legato a questa devozione, di sobrietà, fede e accoglienza delle circostanze di questo momento. Ne pomeriggio ha fatto seguito la celebrazione della passione del Signore presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino con la Liturgia della Parola, l'Adorazione della croce con le stesse direttive date per il Cristo morto. In un breve commento seguito alla celebrazione della Passione, il presule ha ancora incoraggiato il popolo dicendo che Dio non ci abbandona, soffre e cammina con noi, e permette momenti di prova per insegnarci ad amare come Maria che è rimasta con lui sotto la croce. Nel Venerdì Santo, oggi, la sua morte è segno di amore per tutti.
Suor Maria Rosaria Sorce