SPIRITO DI ASSISI, IL VESCOVO: “LA PACE CHE DOBBIAMO COSTRUIRE DEVE ESSERE UN DONO”

Dalla città serafica l’idea di realizzare un Progetto Policoro gestito insieme a persone di altre fedi

ASSISI – “Questa sera siamo radunati per pregare ciascuno secondo la sua tradizione mettendo insieme i nostri cuori e le nostre intenzioni”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino durante il momento di preghiera interreligiosa, che si è svolto in collegamento streaming e in presenza mercoledì 27 ottobre pomeriggio nel refettorietto del Convento della Porziuncola al quale hanno partecipato padre Petru Heisu, Chiesa ortodossa romena; Pawel Gajewsky, pastore valdese; Cathie Alexander, Comunione anglicana; Mina Stella, diacono della Chiesa copto-ortodossa; Adbel Qader, imam di Perugia e Maurizio Ciarfuglia, esponente Bah’ai.

“La pace che dobbiamo costruire – ha aggiunto – prima di essere frutto delle nostre azioni deve essere un dono che dobbiamo ricevere, ma senza l’umiltà del cuore è impossibile riceverlo. Questa preghiera per noi significa un riconoscimento nell’umiltà e nella misericordia del Signore con un cuore fraterno, attento e accogliente”. Dopo i rispettivi interventi, ciascuno degli esponenti delle fedi ha contribuito a comporre un grande puzzle raffigurante un gruppo di bambini che si tengono per mano in un bosco.

In mattinata si è tenuto in collegamento streaming l’incontro con giovani esponenti di diverse religioni. Dopo i saluti del vescovo e l’introduzione di don Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione Spirito di Assisi che ha moderato l’incontro, sono intervenuti Svamini Atmananda, giovane monaca induista; Abdelhakim Bouchraa dei Giovani musulmani d’Italia e Susanna Perugini, animatrice del progetto Policoro diocesano.

Svamini Atmananda che frequenta il corso di lingue e culture dell’Asia e dell’Africa all’Università di Torino, ha affermato che la “fraternità è una parola che può essere coniata in vari termini sanscriti. È una forma di profonda amicizia. L’amore fraterno che si ha nei confronti di un amico è un amore puro, incondizionato, che va al di là delle differenze”.

Abdelhakim, che studia Islamistica all’Università di Sarajevo, ha sottolineato che “tra noi c’è un legame e questo non deve portare a conflitti, ma a una conoscenza reciproca perché siamo fatti di un’unica storia”.

Susanna Perugini ha affermato che “la fraternità è la condizione di esistenza senza la quale tutto ciò che ci diciamo all’interno delle nostre parrocchie e comunità non ha senso se non viene inserito nella sua cornice”.
Infine in riferimento alla figura del Beato Carlo Acutis, si è parlato della fraternità come condivisione nella rete web e alla possibile creazione di un progetto Policoro interreligioso gestito con persone di altre fedi.

Per vedere l'incontro della mattina cliccare qui

Per vedere il momento di preghiera interreligiosa cliccare qui  e cliccare qui