“TERRORISMO? NON LASCIARE CHE LA PAURA DOMINI LA NOSTRA VITA”

FOSSATO DI VICO – Nella pittoresca cornice del Castello di Baccaresca, il circolo Acli di Fossato di Vico “Ora et Labora” ha organizzato, in circolazione col circolo Acli di Gubbio, un incontro dal titolo: “Terrorismo? Non lasciare che la paura domini la nostra vita”.
Il vice presidente provinciale delle Acli nonché presidente del circolo organizzatore, professore Sante Pirrami ha dato il benvenuto a tutti i presenti e ai relatori intervenuti: dottore Nicola Miriano già procuratore della Repubblica di Perugia e dottoressa Donatella Porzi, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria.
Il dottor Miriano, nell’introdurre il tema dell’incontro, parte dalla considerazione che “il concetto terrorismo non sta nella sfera della razionalità, ma nella sfera delle emozioni. Il terrorista a seconda del momento storico-sociale e degli obiettivi perseguiti, può essere considerato al tempo stesso un criminale o un eroe. Tecnicamente – aggiunge il procuratore – terrorismo significa compiere azioni criminali violente e premeditate atte a incutere timore nella zona in cui vengono realizzate, sia ai cittadini sia ai governi e nei confronti di gruppi politici, etnici e religiosi. L’accenno alla religione è per nulla casuale – sottolinea il dottor Miriano – visti anche gli ultimi eventi, sia perché coloro che si presentano come coordinatori di quei terroristi, e questi ultimi, dichiarano di agire in nome e per impulso di un’interpretazione radicale e discutibile di una frangia della religione islamica, sia perché gli “infedeli” sono le vittime “privilegiate” e più “pregiate”.
Come si può contrastare il terrorismo? Lo strumento più efficace, secondo l’ex magistrato, è comunicare ai terroristi il loro fallimento, continuando a condurre una vita del tutto normale, consona alle nostre abitudini, alla nostra cultura e alle nostre credenze, religiose o laiche. In particolare ci si deve astenere da qualsivoglia discriminazione negativa nei confronti di ogni persona o gruppo di persone in relazione alla loro nazionalità, razza, religione o ideologia legittimamente praticata. Ciò non significa omettere gli opportuni controlli o le opportune misure di sicurezza, queste vanno affidate all’intelligence, che ha lo scopo di prevenire atti criminali. La repressione infatti, soprattutto quella di carattere militare – conclude il dottor Miriano – estremamente dispendiosa, non solo non è efficace, ma “stimola” i terroristi ad azioni di rappresaglia che non ha bisogno di grossi mezzi economici”.
La dottoressa Donatella Porzi, riprendendo il tema dell’incontro ribadisce alcuni punti del dibattito.
“Dopo gli ultimi attentati non solo i governi europei, ma quelli del mondo intero, hanno adottato la stessa linea di condotta: continuare la vita di tutti i giorni, non avere paura, non smettere di uscire.
E’ necessario costruire il dialogo per una convivenza non di sopportazione, ma volta ad ampliare la crescita interiore e il dibattito. Papa Francesco ha dato un segnale forte aprendo l’Anno Santo non in Italia, a San Pietro, come da secoli veniva fatto, ma dall’Africa, dalla terra più martoriata del mondo.
Il percorso di crescita umana, dichiara il presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, va sviluppato favorendo l’interscambio culturale e sociale, che non significa imporre le regole di chi “insegna a chi apprende”, ma è un arricchimento reciproco. Gli investimenti – aggiunge la dottoressa Porzi – in sicurezza attuati dai Governi sono importanti, ma gli investimenti in cultura devono andare di pari passo: un popolo colto e istruito non cercherà mai di affermarsi con la violenza. Sapere è la condizione fondamentale per ogni cittadino, chi sa si rende libero da pregiudizi e paure. Lo sforzo che tutti noi dobbiamo compiere, conclude il presidente, è quello di trovare nella nostra vita un senso, un punto di orientamento civile e sociale che permette di maturare il concetto di appartenenza a una comunità multietnica, a una società condivisa e valoriale. Solo costruendo insieme, nel reciproco rispetto dei valori identificativi, abbattendo muri e costruendo ponti possiamo dare speranza e sicurezza alle generazioni future”.
Giovanni Pascucci (ex presidente provinciale delle Acli) ha salutato gli intervenuti con una riflessione sulla realtà che stiamo vivendo.
Erano presenti all’incontro anche il maresciallo Zeni, comandante della Stazione dei carabinieri di Fossato di Vico, il consigliere regionale Andrea Smacchi che hanno fatto gli auguri per il nuovo anno a tutti, gli intervenuti il vice sindaco di Costacciaro Patrizia Lupini.
L’incontro è proseguito con la santa Messa celebrata da don Raniero Menghini, il quale nell’omelia ha auspicato che a partire dalla nostra regione, terra di San Francesco, possa di nuovo diffondersi l’amore tra i popoli e che le diversità possano essere un momento di confronto e non di conflitto.
La serata si è conclusa con un momento conviale a cui ha partecipato anche il sindaco di Fossato di Vico, avvocato Monia Ferracchiato, che rinnovando gli auguri per il nuovo anno, ha dato appuntamento al 2016 per festeggiare insieme i 15 anni di attività del circolo “Ora et Labora”.
In allegato la bozza dell’intervento del dottore Nicola Miriano.
 
Vanessa, Staff Circolo Acli “Ora et Labora”