In centinaia ad Assisi per la traslazione del corpo del venerabile Carlo Acutis che sarà sepolto sabato 6 aprile nel Santuario della Spogliazione

“UN FRANCESCO DEI NOSTRI TEMPI”

I giovani parlano del Venerabile: “Per noi un esempio di santità”. Monsignor Boccardo: “Ragazzo straordinario nella quotidianità”

ASSISI – Centinaia di persone, soprattutto giovani in fila per toccare la bara, baciarla, accarezzarla e pregare ai piedi del corpo del giovani venerabile Carlo Acutis, che è stato portato alla Basilica Inferiore di San Francesco di Assisi. Un lungo corteo di religiosi e laici ha poi accompagnato la salma del venerabile fino alla cattedrale di San Rufino dove monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra, ha presieduto la santa messa concelebrata dai vescovi umbri.

Presenti le autorità civili e religiose. Durante l’omelia monsignor Boccardo ha invitato a pensare a Carlo Acutis come a Pier Giorgio Frassati. “Carlo – ha precisato monsignor Boccardo – è stato un ragazzo normale, straordinario nell’ordinario. Come Pier Giorgio anche Carlo riceveva ogni giorno la visita di Gesù nel pane eucaristico e gli restituiva la visita accogliendo e aiutando i poveri”.

In serata è seguita nella cattedrale di San Rufino la veglia per i giovani presieduta da monsignor Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano.

Alla presenza dei tantissimi giovani monsignor Martinelli ha precisato che “la testimonianza di Carlo è quella di un giovane cristiano, cattolico, amante della vita, desideroso di vivere alla grande, che ha condiviso con i giovani del suo tempo la bellezza della vita nell’adolescenza, un’età affascinante e turbolenta nello stesso tempo, non si è chiuso in se stesso di fronte al mondo, alla società, ai cambiamenti, ma ha trovato in tutto questo un’occasione straordinaria per portare il Vangelo. La sua – ha aggiunto – è una vita riuscita, compiuta. Solo guardando come ha vissuto gli anni della sua giovinezza, il suo entusiasmo, la sua vita cristiana, la sua capacità di relazione, la sua capacità di stare dentro anche la malattia mortale che in pochi giorni lo ha congedato dall’esistenza per entrare in quel cielo che ha sempre bramato”. Al termine della veglia, animata dal coro diocesano giovanile guidato da suor Graciela, l'artista Marco Mammoli, autore di Emmanuel, l'inno della Gmg del 2000, ha commosso tutti con: "Non io, ma Dio", la canzone dedicata a Carlo Acutis composta insieme a Michele Rosati. È iniziata poi la processione verso la bara per rendere omaggio al giovane venerabile che, sabato 6 aprile alle 16 sarà portato al Santuario della Spogliazione per la messa del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la successiva tumulazione. "Siamo qua perché speriamo di seguire i passi di Carlo - raccontato Margherita Bertolini,  24 enne di Bastia Umbra insieme ai suoi amici e compagni del Coro - . È  stupefacente come la sua fede fosse forte e incrollabile nonostante la giovane età, le tentazioni e gli interessi di questa epoca. Quando si è bambini spesso la fede viene percepita come un'imposizione dei genitori. Per Carlo non era così ed è per questo che per noi è un esempio di santità. Speriamo che possa diventare un nuovo Francesco dei nostri tempi".