Appuntamento venerdì 27 aprile alle ore 21 nel santuario di San Damiano

AD ASSISI PREGHIERA PER LA PACE IN SIRIA

Il vescovo Sorrentino invita anche i fratelli, le sorelle delle altre fedi religiose

ASSISI – È il santuario di San Damiano il luogo prescelto per l’appuntamento del 27 aprile alle ore 21, giornata di preghiera dedicata alla pace in Siria, aperto anche ad esponenti di altre religioni. Dopo l’appello e la lettera aperta ad António Gutierrez, segretario generale delle Nazioni Unite (del vescovo di Assisi con le Famiglie Francescane, il sindaco di Assisi con le istituzioni pubbliche e le associazioni della Città, la Tavola della Pace, Rete della Pace), l’invito forte alla preghiera parte dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino che lo estende anche “a quanti hanno il senso della preghiera e vivono con il desiderio della pace. In questo mese – rende noto il vescovo – vogliamo concentrare la nostra attenzione sulla Siria, allarmati e angosciati per tutte le notizie che provengono da quella terra tormentata e fortemente preoccupati per il coinvolgimento di un enorme numero di civili inermi, soprattutto bambini, nei bombardamenti. Non abbiamo trascurato, nei giorni scorsi,  di compiere qualche passo per sostenere la diplomazia internazionale e l’autorità sovranazionale delle Nazioni Unite promuovendo qualche iniziativa anche con l’amministrazione comunale di Assisi, città a cui guarda il popolo dei costruttori di pace presenti nel mondo. Il 27 aprile alle ore 21 – precisa monsignor Sorrentino – ci troveremo nella Chiesa di San Damiano, dove il Crocifisso parlò a San Francesco, e dove Chiara  allontanò dalla città di Assisi la minaccia della violenza usando  la forza semplice e pacificante dell’eucarestia. Sulle sue orme, anche noi vogliamo dare vita a una ‘adorazione eucaristica per la pace’ perché sia salvaguardata la vita di tante persone inermi in Siria e in ogni angolo del mondo. È una preghiera che, ben lungi dal concedere un alibi alla nostra coscienza, ci responsabilizza tanto come appartenenti alla stessa famiglia umana delle vittime, quanto come credenti che sono chiamati a spezzare e condividere il pane eucaristico nel quale ci riconosciamo tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre e in cammino con Cristo nostra pace. Vi invito pertanto a promuovere l’adorazione eucaristica nelle vostre comunità – conclude il vescovo – e a unirvi alla preghiera che vivremo in San Damiano. Sarà bello se anche fratelli e sorelle di altre fedi vorranno unirsi a noi spiritualmente, secondo le loro tradizioni, nell’invocazione della pace rivolta all’unico Padre”.