ALLA PORZIUNCOLA ORDINAZIONI PRESBITERALI DI 5 FRATI MINORI

ASSISI – L’ordinazione sacerdotale è sempre un’evento straordinario: lo è per chi è scelto dalla Chiesa per svolgere questo Ministero e lo è per il popolo di Dio, dal quale questi fratelli vengono scelti e al quale sono inviati.
Oggi è tutta la famiglia dei frati minori dell’Umbria a gioire con la Chiesa, per l’ordinazione di fr. Salvatore Cirami, fr. francesco Pio Russi, fr. Massimo Siciliano, fr. Edoardo Sturaro e fr. Rosario Vaccaro. Nella solennità della Natività di San Giovanni Battista, per l’imposizione delle mani del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento, questi fratelli sono stati consacrati sacerdoti, innestati nel sacerdozio di Cristo.
“Con il cuore pieno di gratitudine al Signore per il dono di presiedere questa celebrazione eucaristica, chiederò al Signore per voi – ha detto il cardinale – che siate frati liberi da quegli schemi pastorali che rischiano di diventare una gabbia, presbiteri del “di più”, frementi e ricchi di idee e capaci di portare una ventata di aria fresca nella Chiesa”. Nella sua omelia, il cardinale, ha esortato gli ordinandi ad essere al contempo Giovanni Battista e Francesco d’Assisi: ad imitare del primo il coraggio, la trasparenza, la parresia e, da Francesco la letizia, la clemenza, la purezza, la missionarietà. Essere uomini di compassione – ha continuato – significa non solo tendere la mano ma anche tenerla, a modello di Francesco d’Assisi che ha abbracciato il lebbroso.
Altro tema toccato nell’omelia è stato quello dell’amore. “Siate stanchi d’amore”, di quell’amore che vi fa vedere l’altro come fratello, che lascia l’altro, dopo avervi incontrato, con il desiderio e la nostalgia di Dio. L’invito è stato, per i cinque frati, ad essere buoni preti e buoni frati, come rose, che non hanno bisogno di fare grandi discorsi perché per loro parla il profumo. Siate come le rose, parli il profumo della vostra vita, profumo che attragga tutti, anche chi è cieco e non può vedervi in viso.
Al termine della celebrazione ha preso la parola il ministro provinciale, padre Claudio Durighetto che ha ringraziato Sua Eminenza per questi cinque doni fatti alla Chiesa e alla Provincia, ma anche le famiglie dei frati e tutti i formatori, in particolare padre Giuseppe Renda che ne ha curato l’ultimo tratto di formazione ai ministeri.
Padre Claudio ha poi invitato i novelli sacerdoti ad essere “sempre uomini di pace e di mediazione, con mansuetudine e dolcezza” e, ricordando il Capitolo Provinciale in corso a Montesanto di Todi e le scelte che verranno dallo Spirito, ha auspicato “il Signore vi tenga sempre “ai posti di partenza”, sempre pronti ad andare ovunque il Signore vorrà”.