BILANCIO DI NATALE, AD ASSISI PELLEGRINI DA TUTTO IL MONDO

ASSISI - A San Rufino si è concluso l’anno 2019 e salutato il 2020 a compimento del tempo straordinario dell’Avvento e del Natale liturgicamente esteso a 8 giorni: l’ottava di Natale. Durante il tempo natalizio fino all’Epifania un cospicuo flusso di pellegrini ha gremito le strade e le chiese di Assisi. In cattedrale gruppi e famiglie per la visita al museo e ai luoghi di San Francesco, messe e catechesi, il rinnovo delle promesse battesimali presso il battistero di San Francesco. Da tutta l’ltalia e dal mondo: famiglie, giovani, adolescenti, bambini, anziani, sacerdoti, religiosi, gruppi di turisti curiosi, d’intellettuali, di esteti e artisti, credenti e non, di altre religioni, tutti in fondo accomunati da un’unica accezione: “cercatori di Assoluto”, di risposte esaustive alle sempre più intriganti e imperiture domande di senso che non sono riusciti a sotterrare neanche il consumismo e, diciamolo pure, un paganesimo dilagante parallelo al “Natale della fede”: magie di strada, casa di streghe e di befane, calendari di Avvento firmati da grandi firme della moda dove, ogni giorno al versetto biblico o a una preghiera per la venuta del Signore, si sono sostituiti profumi, gioielli, trucchi e altro. Di fronte al non-senso, all’appropriarsi indebitamente di categorie che sono solo della fede cattolico-cristiana, la sete della Bellezza che salva il mondo non si estingue. Riecheggiano nel nostro cuore le parole del parroco don Cesare Provenzi all’omelia della santa messa dell’Epifania “Noi dobbiamo essere come i Magi. Essi non sono ripartiti indifferenti dopo essere stati rischiarati, illuminati dalla luce del volto di Dio; cercatori del Dio d’Israele, sbagliando strada, in una grande città: Gerusalemme e non in un piccolo villaggio sperduto, seguendo la stella, non hanno perso il coraggio di camminare, di confrontarsi, scomparsa anche la stella, con la Parola. Alzando lo sguardo, scoprono il personale percorso di vita alla Sua luce e manifestazione: un Dio Bambino che apre le braccia all’umanità. Non tornano più indietro nelle strade sbagliate da Erode che vuole uccidere il progetto di Dio, ma si fanno annunciatori del Mistero”. La Speranza che non delude ci viene dal Bambino di Betlemme e quanti in Assisi son venuti spinti da qualsiasi motivo, qualcuno “sbagliando strada”, siamo certi, non sono rientrati indifferenti alle loro case. Riprendiamo allora il cammino di fede per accompagnarlo nei 33 anni di vita ordinaria fino al mistero della sua Morte e Risurrezione, aiutati da Maria. Iniziamo il nuovo anno col “Benedire, dire bene di tutti nei luoghi comuni della nostra vita – lo ricordava ancora don Cesare Provenzi all’omelia dell’1 gennaio dedicato alla Mater Dei – imparando da Maria a conoscere con la Parola il nostro percorso personale, a essere come lei Donna della Parola e non di parole, a discernere la nostra vita con l’ascolto della sua Parola e non dei racconti”. Solo così, pur sbagliando strada e lasciandosi contaminare anche per un momento dal “Natale parallelo”, Dio cambierà il nostro cuore e saremo anche testimoni per chi, senza saperlo, sulle strade del Natale del consumismo, della cosmesi e delle streghe, scoprirà che in fondo al cuore è “Cercatore dell’Assoluto”: Dio nostra salvezza, Bellezza-Splendore della Verità che salva il mondo, che si è Incarnata a Natale, manifestata ai Magi e al mondo, che solo può riempire il cuore dell’uomo. Questa è l’Epifania della Chiesa.

 

Suor Maria Rosaria Sorce