“DOBBIAMO RIPARTIRE CON IL VANGELO NELLE CASE, RIPROPONENDO LA FAMIGLIA E FACENDO ESPERIENZA DI SOLIDARIETA'”

Lo ha detto il vescovo durante la celebrazione di inizio della visita pastorale nel vicariato di Nocera Umbra

NOCERA UMBRA - "Dobbiamo ripartire! Torniamo nelle case a portare il vangelo, a riproporre la famiglia a fare esperienza di solidarietà".

E' questo l'invito lanciato dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino, giovedì 15 agosto festa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria, durante la solenne celebrazione eucaristica da lui presieduta nella concattedrale di Santa Maria Assunta, in occasione dell'inizio della seconda visita pastorale nel Vicariato di Nocera Umbra, concelebrata dai sacerdoti del Vicariato. Nell'omelia il vescovo ha parlato del grande trionfo di Gesù che "è venuto in mezzo a noi per sollevare la nostra umanità segnata dal peccato e inchiodata alla morte e lo ha fatto soffrendo, morendo per noi, risorgendo e dicendoci 'quello che ho guadagnato per voi, cioè la vita nuova e la resurrezione, io ve le darò, iniziando dalla Madre mia, perchè guardandola ognuno di voi acquisti nel cuore la speranza'". Monsignor Sorrentino ha poi spiegato cos'è la speranza che viene dal mistero di Gesù con Maria e in Maria precisando che "noi facciamo esperienza della speranza a diversi livelli" e soffermandosi sulla speranza ben fondata, su quella illusoria o consolatoria e infine su quella condizionata. "La Parola di Dio – ha aggiunto - ci ha regalato questo racconto di una lotta che si svolge tra Maria con Gesù, ma anche con Maria e in Maria tutta la Chiesa di Gesù, e il "drago" che all'inizio dell'umanità ha detto di no a Dio e si è posto il proposito di mettere in difficoltà i figli di Dio. Nella nostra società – ha aggiunto - il "divisore" ha sconsolato i nostri pensieri, li ha divisi da Gesù, dal vangelo e si è servito anche di cose che in se sarebbero belle, come la cultura, i mezzi di comunicazione. Adesso le nostre case si trovano all'interno di una valanga di pensieri che non sono quelli di Gesù e il Vangelo non è più la bussola, l'orientamento. Le case dove non c'è il vangelo sono case senza luce. Siamo in una situazione di totale frammentazione a partire dalla famiglia. Quando il cuore non si apre, non sa più vedere la realtà dell'altro, il suo bisogno, la sua fatica, manca Dio, perchè Dio è amore. A Nocera verrò a verificare queste realtà e a dirvi, a nome di Gesù, che la speranza c'è ed è grande perchè Gesù è grande. Una controffensiva del bene è possibile, ma non abbiamo i tempi per prendercela con calma".

Al termine della celebrazione sono seguiti i ringraziamenti del parroco don Ferdinando Cetorelli.