GIOVANI E CHIESA TRA INNOVAZIONE E PASTORALE DIGITALE

ASSISI – I partecipanti alla 68ª Settimana di aggiornamento pastorale promossa dal Cop (Centro di orientamento pastorale), durante la terza giornata di permanenza ad Assisi, mercoledì 27 giugno, dopo la celebrazione della santa messa presieduta da monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno e assistente generale dell’Azione cattolica, in serata hanno partecipato alla catechesi tenuta dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino. Durante la catechesi, monsignor Sorrentino ha dettagliatamente illustrato il gesto della spogliazione del giovane Francesco ed ha spiegato l’importanza del “nuovo” Santuario della Spogliazione all’interno dello scenario francescano.

In mattinata si era tenuto l’incontro con Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana e  Fortunato Ammendolia, studioso di pastorale digitale e studioso di religious sentiment analydis.

“I giovani nella vita della Chiesa, nella comunità come in ogni altro contesto sociale sono la componente più innovativa. Non se ne può fare a meno”. È quanto affermato da Paola Bignardi, durante il suo intervento. “La domanda religiosa dei giovani oggi” è il tema affrontato dalla Bignardi la quale traendo spunto dalle interviste e testimonianze dei giovani ha spiegato che “la percezione che i giovani hanno è quella della loro solitudine. La percezione della confusione di essere disorientati, destabilizzati, disillusi fa parte del panorama interiore dei giovani. I giovani non sono una generazione incredula. La loro fede è come una brace sotto la cenere”. Bignardi si è poi soffermata sui percorsi formativi per ricostruire come la domanda religiosa dei giovani evolve nel loro percorso esistenziale. “Il catechismo – ha precisato –  ha dato ai giovani un bagaglio di conoscenze e di prospettive, alle quali attingono al bisogno e in modo soggettivo, ma non ha dato loro una comunità. Dopo il catechismo – ha aggiunto – qualcuno ha attivato un percorso di fede.  Una ricerca di fede è ripartita quando il giovane ha incontrato persone interessanti e interessate a lui”. “La domanda religiosa – ha aggiunto – è presente nei giovani ed è una chance in questo momento. Le loro critiche, il loro modo ruvido di contestare più o meno esplicitamente il mondo religioso è il segno di una ricerca di una fede che, certo, non è quella che hanno dato i genitori, i nonni o i parroci, ma è una ricerca che ha radici nella vita, nella storia e nelle domande personali. Il futuro della qualità della vita ecclesiale delle nostre comunità passa attraverso il modo in cui abbiamo saputo accompagnare le nuove generazioni”.

“Il Cop e il Sinodo dei giovani: un progetto di Pastorale Digitale” è invece il titolo della riflessione trattata da Fortunato Ammendolia, il quale ha illustrato i motivi della creazione della piattaforma web per permettere una partecipazione anche virtuale al Sinodo. “La pastorale – ha ricordato – è una questione di ‘c’: celebrazione, catechesi e carità. Questa triade – ha precisato – è nel tempo e deve confrontarsi con il piano della comunicazione e della cultura. La pastorale digitale – ha anche ricordato – è: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Questi cinque verbi di Firenze, ci calzano appieno. Pertanto la pastorale digitale è anche la promozione di programmi che aiutino a fare questo”. Ammendolia ha anche spiegato che “non esiste divisione tra online e offline il cui confine è molto fluttuante”. “Affinché la comunità possa avere una vera informazione – ha poi specificato – abbiamo pensato ad una piattaforma che all’interno ha delle ‘stanze’”. Queste sono suddivise in ‘messaggi’ di rilevanza pastorale, ‘voci dalla scuola’, ‘voci dalla parrocchia’, ‘voci dal Seminario’ e ‘forum di pastorale’. La piattaforma sarà accessibile in prossimità del Sinodo dal sito del Centro orientamento pastorale.