Gli operatori Unitalsi rinnovano il loro sì alla misericordia e al servizio

Solenne celebrazione a San Rufino in occasione dei 115 anni della Fondazione

ASSISI – Domenica 2 dicembre alla messa solenne delle 10 nella cattedrale di San Rufino, presieduta dal parroco e priore della cattedrale don Cesare Provenzi e concelebrata da don Maurizio Saba direttore spirituale, l’Unitalsi della sottosezione di Assisi, in occasione dei 115 anni della fondazione, ha voluto celebrare la giornata del Sì, dell’adesione, rinnovando tutti gli operatori unitalsiani il loro sì alla misericordia e al  servizio volontario verso i fratelli più deboli e fragili, colpiti dalle infermità. Un momento di vita e un gesto commovente, una testimonianza e un incoraggiamento al ministero del servizio per l’assemblea presente. “Coraggio – è stata la parola chiave e l’esortazione di don Cesare all’omelia – perché talvolta si può provare di fronte alla sofferenza la paura di sentirsi impotenti, di non sapere quali delicatezze e sfumature siano le più adeguate, ma la paura scompare se si pensa che ad operare con noi c’è lo Spirito Santo, se gli operatori si lasciano invadere dalla sua pienezza, sarà lui a operare sempre senza paure”. Dopo la santa messa l’Unitalsi si è riunita nella saletta parrocchiale per un momento di formazione e di testimonianza a cura di Suor Maria Rosaria Sorce. Un momento di ascolto, attenzione e comunione sull’esperienza di Lourdes , Casa della Madre, Donna dell’Avvento e Donna del Natale che continua a dire Si, ad attendere di generare Cristo in chi a Lei ricorre per sciogliere nodi, per ricevere sollievo dalle infermità fisiche e spirituali. A Lourdes s’intrecciano l’Eucaristia e la sofferenza che ci ricorda il Corpo di Cristo piagato, due cuori battono all’unisono nel treno bianco: l’Eucaristia nel vagone cappella e il Barellato. Un verbo regna nel cuore di ogni unitalsiano a Lourdes “toccare” con mano, toccare le ferite, le infermità dei fratelli che soffrono ed esserne balsamo. L’Unitalsi in questo senso è la “protesi” del cuore misericordioso di Maria, delle sue mani, dei suoi piedi, dei suoi occhi che attraverso i volontari toccano, accarezzano, consolano i figli che a Lei ricorrono e ne restano consolati. A Lourdes si realizza quanto afferma Papa Francesco nella Gaudete et exsultate: “uno spirito di santità che impregni tanto la solitudine quanto il servizio, tanto l’intimità quanto l’impegno evangelizzatore, così che ogni istante sia espressione di amore donato sotto lo sguardo del Signore. In questo modo, tutti i momenti saranno scalini nella nostra via di santificazione”: questo avviene a Lourdes con l’aiuto di Maria, questo il cammino del Si di ogni unitalsiano, il miracolo perenne di Lourdes.

Suor Maria Rosaria Sorce