IN TANTI AL RITIRO DELLE COMUNITÀ MARIA FAMIGLIE DEL VANGELO

Monsignor Sorrentino: “Dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo nel tesoro del Tempio”

NOCERA UMBRA – È stata una giornata ricca di contenuti quella del ritiro diocesano delle Comunità Maria Famiglie del Vangelo che si è tenuto, domenica 11 novembre, alla Domus Ecclesiae di Nocera Umbra. Buona la partecipazione.
La giornata è iniziata con una gioiosa preghiera delle lodi alla presenza di monsignor Domenico Sorrentino. Di seguito l’intervento della prof.ssa Bruscolotti, un puntuale e corposo approfondimento del Vangelo di Luca che lei stessa ha definito il più accurato ed elegante, una penna che scorre così bene a tal punto che sembra dipinga le scene.
Luca, medico di professione non fa parte del gruppo degli apostoli, ma della cerchia dei primi convertiti. È Paolo che lo presenta come suo medico (“vi salutano Luca, il caro medico e …” Col 4,14) e come suo collaboratore. Ecco perché San Luca è Patrono dei medici oltre che degli artisti.
Nella condivisione in gruppi ci si è lasciati interrogare proprio da un brano del Vangelo di Luca: ognuno ha potuto esprimere ciò che la Parola suggeriva, in particolare,  riflettendo sull’espressione “non temere” che per ben 365 volte è scritta nella Bibbia, 365 come i giorni dell’anno, perché lo si ricordi ogni giorno della nostra vita.

Nel pomeriggio le testimonianze di che vive la realtà delle CMFV.

Velia, animatrice di una delle cinque CMFV di  Sigillo ha raccontato come il coraggio di rispondere alla chiamata ad annunciare il Vangelo, aprendo le porte della propria casa, sia stato per lei fonte di gioia piena. Ha sottolineato ai presenti che la modalità è stata quella di scegliere la fraternità: non un gruppo di preghiera, ma una famiglia spirituale dove ci si sostiene reciprocamente e si fa esperienza di carità concreta con i fratelli della piccola comunità.
Sorella Benedetta Maria Ena ha parlato della sua esperienza in America iniziata a seguito del soggiorno in Assisi di alcuni sacerdoti americani avvenuta ad ottobre del 2014.
Dopo la visita nel 2015 del vescovo, seguita all’invito dell’arcivescovo Peter Sartain, in questa estate 2018, dopo nuova richiesta da parte della chiesa americana, l’atteso soggiorno di monsignor Domenico Sorrentino in America. Un’esperienza faticosa ma appagante: una fatica che scompare nella gioia di vedere adulti e tanti bambini in comunione nella preghiera, nell’ascolto della Parola e nella celebrazione eucaristica. Il progetto di rinnovamento parrocchiale, Chiesa come Famiglia, conta attualmente 10 piccole comunità all’interno della parrocchia di Seattle per la soddisfazione del parroco e dell’arcivescovo locali.
Infine suor Graciela Arriola ha raccontato l’esperienza della sua CMFV nella quale si riuniscono persone immigrate, latino americani per lo più, e di quell’accoglienza, accompagnamento ed integrazione che stanno concretamente sperimentando tra di loro in particolar modo con una famiglia venezuelana che vive la difficoltà della malattia unita a quella dell’integrazione. In sinergia con la Caritas diocesana la piccola comunità si è adoperata nel sostenerla impegnandosi anche nel far ricongiungere tutti i membri di questo nucleo familiare: proprio in questa settimana arriveranno ad Assisi anche la mamma insieme agli altri due figli. Scontata la richiesta di aiuto a tutti per quanto ognuno potrà dare nel sostenere questi fratelli.

La giornata si è chiusa con la celebrazione eucaristica nella concattedrale di Santa Maria Assunta. Durante l’omelia monsignor Sorrentino ha sottolineato come il Vangelo ascoltato ( Mc 12,38-44) è simbolo di ciò che dobbiamo fare: mettere tutto quello che abbiamo, fosse anche uno spicciolo, nel tesoro del Tempio. Quella povera vedova siamo ognuno di noi quando ci fidiamo e affidiamo e sappiamo donare con cuore tutto, anche le nostre miserie, confidando non tanto nelle nostre risorse, ma nell’opera di Gesù.

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