Musulmani e cristiani nella terra di Francesco

 ASSISI – Sono arrivati dal quartiere più povero d’Europa per ripercorrere le orme del Poverello. Si tratta di un gruppo di francesi giunti che nei giorni scorsi hanno fatto tappa ad Assisi. « Il primo impatto è stato un sogno – racconta padre Renato Zilio, il religioso di frontiera che guida il gruppo – . Dopo un’intera giornata di viaggio in bus da Marsiglia, come una visione : Assisi da lontano, a mezza collina, alla luce calda di un sole che tramonta, l’aria talmente limpida da sembrare toccarla con mano ». I pellegrini sgranavano gli occhi come bambini. Una cinquantina di capoverdiani, camerunesi, gabonesi, vietnamiti, libanesi, alcuni francesi, qualche musulmano e tutti marsigliesi ! Una vera arca di Noè che condividendo questo viaggio, altri pellegrinaggi e un cammino insieme nella città francese dimostra come le diversità possano coesistere.
« Si naviga dall’alba. Forte il desiderio in ognuno di incontrare il volto, la storia, i paesaggi, i profumi e le piazze della vita di Francesco – continua padre Renato – Il pranzo al sacco condiviso sul Campo dei miracoli a Pisa aggiunge un miracolo in più : la fratellanza. Ed è lo spirito di Francesco, fratello universale. Être-ensemble, far comunione tra migranti : il suo dono più bello per tutto il pellegrinaggio. I tre giorni passati ad Assisi resteranno indimenticabili. Le sue vie e le sue piazze, a loro volta, non si dimenticheranno facilmente  di noi ! Nel vederci arrampicare su e giù per la cittadina medievale come una lunga onda nera, preceduta da una  bandiera arancione di cinque metri « Marseille et ses mille visages », (Marsiglia e i suoi mille volti), canti in portoghese, in creolo e in francese. « Arrivano i marsigliesi ! » sentivi dire. Ed eravamo noi ».
Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino con semplicità incontra il gruppo e si è ferma con loro a cena presso l’Opera Casa Papa Giovanni dove erano ospitati. «Parla francese, ci raccomanda la complicità con lo Spirito santo da coltivare ogni giorno. Gli offriamo come presente il famoso sapone alla lavanda di Marsiglia. « Comprendo che volete che il vescovo si lavi !» il suo bel commento. Per la messa ci accoglie il santuario della Spogliazione, chiesa di Santa Maria Maggiore, sul luogo dove Francesco si era denudato davanti a tutti. Per darsi interamente a Dio e all’essenziale. Santa Chiara, San Damiano, la Porziuncola, l’Eremo delle Carceri passano via veloci, altrettante stazioni di una vita spirituale che ti penetra l’anima. Anche oggi ».
« L’ultimo giorno, alla tomba di Francesco – aggiunge ancora il religioso – per incontrarlo finalmente. In una chiesa gremita di devoti di tutto il mondo, viene annunciato in inglese, italiano e francese che una benezione speciale sarà impartita al gruppo di Marsiglia. Sulla tomba una magnifica statua lignea del Santo viene benedetta insieme a noi pellegrini. E ci viene offerta in dono da parte dei frati del Sacro convento, da portare a casa. Istante impossibile da dimenticare ! Come il nodo alla gola di quei momenti ».
 
Oltre alle meraviglie del creato e dell’incantevole paesaggio umbro le grotte di Frasassi, le più grandi in Europa, ce ne regalano altre sottoterra : un mondo suggestivo di stalattiti e stalagmiti di un milione e 400mila anni. « Que tes œuvres sont belles » il canto scaturisce spontaneo dal gruppo multicolore, tra cento eco nelle viscere della terra. « Laudato sii, o mi Signore ».
La santa Casa di Nazareth a Loreto, infine, sorprende e commuove. Toccare i muri dove è cresciuto Gesù, dove Maria accolse un giorno l’Angelo per dirgli … ai nostri africani sembra di sognare. Il silenzio qui si fa mistero.
Tappa importante sulla via di ritorno, Piacenza. Accoglienza bella e calorosa dei missionari scalabriniani e delle suore scalabriniane. Toccante soprattutto quella di monsignor Giovanni Battista Scalabrini. Ci attende in Cattedrale, per sentire il nostro grazie nelle lingue più differenti ! Sì, per la sua passione e compassione per ogni emigrante sulla terra. Una lezione che non tramonta mai. 
Alla fine del pellegrinaggio, Thérèse, ormai più di ottant’anni, emozionata, si lascia sfuggire: « Un’esperienza spirituale grandissima… mi accompagnerà per tutta la vita ! ». Le musulmane, invece, quando le incroci per strada ti salutano: « Salamaleikum. San Francesco ti benedica ! ». E sono le uniche ad aver chiesto : « Ma quando il prossimo pellegrinaggio? ». Perché con l’accettazione e il rispetto si crea quel clima ideale affinché la pace possa davvero diventare realtà come accade tutti i giorni nel terzo arrondissement di Marsiglia.