Novena e festa dell’Immacolata a San Rufino

In tanti, attenti e devoti hanno partecipato ai tradizionali momenti

ASSISI  - “In un tempo senza tempo perché non si trova mai tempo …” oppressi da una crisi di valori e di lavoro che ci pone sempre più nella difficoltà di intrecciare relazioni, di ritrovarsi in famiglia, di ascoltarci, di respirare la bellezza dei momenti di riposo dove il tempo scorre sereno senza paura di perder tempo,  “abbiamo bisogno di una Madre”, di “sostare nella sua Casa”, di lasciarci incantare nel vederla più bella tra fiori e addobbi di raso: è un’esigenza metafisica e di fede del cuore dell’umanità. Questa la suggestione suggeritami nel vederci in tanti, nonostante gli onerosi impegni della giornata, e sempre più numerosi di anno in anno, nella cattedrale di San Rufino in occasione della novena all’Immacolata dal 29 novembre al 7 dicembre, celebrata solennemente dalle 5.30 del mattino con la recita del santo rosario, seguita dalla santa messa e la processione finale verso la statua che troneggia in cattedrale per onorare la Madre con il canto del Tota Pulchra e il profumo dell’incenso, infine la recita delle Lodi. Numerosi, attenti, devoti, in ascolto, come veri figli, di Lei madre di Gesù, della Vergine fatta ascolto, che custodiva tutto nel suo cuore, gustando la parola ispirata del predicatore padre Mario Macri che ha presieduto la santa messa concelebrata dal parroco don Cesare Provenzi, don Alessandro Picchiarelli vice-parroco, don Maurizio Saba e don Dario Resenterra. Il tema della novena: la chiamata alla santità per tutti e in tutta la quotidianità della vita, attraverso le parole di Papa Francesco nella “Gaudete et Exultate”. “Si - l’ha ripetuto più volte P. Mario -  è la Mamma che ci chiama, è lei che vuole riaccendere quella candelina del Battesimo, che è solo sopita in fondo al cuore e ha bisogno di riprendere vigore. Ė Lei che può darci quel colpo d’ala di cui abbiamo bisogno per raggiungere l’unica cosa necessaria: la santità nei piccoli particolari, nel ricostruire la famiglia, nel vincere le eresie sottese nella mentalità che ci circonda dell’onnipotenza dell’uomo, della presunzione di salvarsi con la sola conoscenza, con la devozione senza coerenza di vita”. E così rinnovati alla “scuola di Maria” siamo giunti più degni alla solennità della sua “Immacolata Concezione” dove il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha presieduto la santa messa ricordando che dai primordi della nostra storia Lei Immacolata ha sconfitto il peccato, ci ha meritato la salvezza. A conclusione dell’eucarestia consueta colazione tutti  insieme: la comunità parrocchiale, sacerdoti, religiose, il vescovo e gli amici, perché dalla casa di ogni Mamma dopo che i nodi delle fatiche, delle incomprensioni e del dolore si sciolgono,  non si può andar via a stomaco vuoto, ma è dolce gustare nella salute spirituale anche il profumo della sua bontà e gratuità che tante amiche della parrocchia hanno dimostrato preparando dolci e crostate. “Ci benedica la Vergine Maria e ci assista nel custodire le grazie e i doni che in nove giorni, in cui non abbiamo avuto timore di perdere tempo, ci ha donato, affinchè con Lei rimaniamo nell’amore del Padre e del Figlio, osserviamo i suoi comandamenti, e la gioia di Gesù sia in noi e la nostra gioia sia piena”.

Suor Maria Rosaria Sorce