CANNARA - Grande partecipazione e coinvolgimento di preghiera venerdì 22 aprile Giornata della Terra. A Casa Lelia, la struttura presente a Cannara che accoglie diverse famiglie provenienti dall'Ucraina, si è svolta la Preghiera ecumenica diocesana dal titolo “One people, One planet. Nulla è impossibile a Dio”. Questa preghiera è stata organizzata dalla Commissione ecumenismo e dialogo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino insieme al Movimento Laudato Si’, che collaborano ormai da diversi anni con diverse realtà diocesane ed ecumeniche in cammini di ecospiritualità.
“È stato un intenso momento di preghiera dedicata alla ‘mamma Terra’ che spesso noi trascuriamo non ascoltando il suo grido – spiegano gli organizzatori – , grido che la Terra ci trasmette attraverso la voce del creato e dei poveri”. Dopo essere stati accolti da don Franco Belloni, della Fondazione Via Lattea che ha ospitato l'evento a Casa Lelia, e che ha portato i saluti della fondatrice suor Marcella Catozza, gli ospiti della casa e i partecipanti hanno vissuto la preghiera immersi nella stupenda bellezza del contesto ambientale, alternando riflessioni, preghiere, canti e momenti di silenzio.
A questo momento ha partecipato il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno monsignor Domenico Sorrentino, che ha ribadito la forza della preghiera, ricordando: "la circolarità di influssi positivi, magari noi non lo immaginiamo, ma una nostra preghiera, in questo momento nel creato, può andare al cuore di una persona che soffre, e consolarla. Oppure arrivare a un aggressore che vuole compiere il male, e forse mettere nel cuore un sentimento di bontà e di pietà".
Anche l’arcivescovo Ian Ernest, rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede, si è unito in preghiera, sottolineando che: "noi siamo tutti custodi della casa comune; ci troviamo adesso in un luogo stupendo, ma se ci guardiamo intorno nel mondo ci sono tante sofferenze, non c'è rispetto per gli esseri umani e per la madre Terra", e manifestando solidarietà al popolo ucraino, rappresentato dalla comunità ospitata a casa Lelia e da don Vasyl Hushuvatyy, della comunità ucraina di rito greco-cattolico di Santa Maria delle Grazie a Perugia.
Il parroco ucraino ha detto di "rappresentare tutto il popolo ucraino, la terra Ucraina, la terra sofferente, martire, la terra del fiume di sangue e lacrime. E noi vogliamo dire, insieme a Papa Francesco e a Giovanni Paolo II, 'Mai più la guerra!' Tutto il mondo si unisce a noi, in questi giorni, nella preghiera, per fermare questa guerra".
Antonio Caschetto, coordinatore dei programmi italiani del Movimento Laudato Si', dopo aver ricordato l'importanza della Giornata della Terra, ha invitato i partecipanti a "ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri, specie in questo tempo sinodale di 'arte dell'ascolto della voce del creato'. Un esercizio che, alla luce delle parole del Papa che dice: 'Nulla è impossibile a Dio. Anche far cessare una guerra di cui non si vede la fine', assume oggi un significato particolare per la nostra Terra".
Marina Zola, dell'ufficio ecumenismo e dialogo della diocesi di Assisi, ha accennato ad alcuni significati connessi all'albero di ulivo nella Sacra Scrittura e nella nostra cultura, introducendo il momento successivo della piantumazione di un albero di ulivo.
La preghiera è stata condivisa insieme ai pensieri dei Circoli Laudato Si’ di Perugia e Assisi, e alle famiglie ucraine ospiti di Casa Lelia che hanno offerto anche un bellissimo canto con la voce della giovane Marina, ed è stata animata dai bellissimi canti delle suore francescane alcantarine.
Nella speranza che da questa preghiera germoglino semi concreti di pace e di solidarietà per le famiglie ucraine, possiamo dire che è sempre bello ritrovarci, così come per Tempo del Creato, a pregare nel creato e con il creato, per camminare con passo sinodale e con tanti linguaggi, ma consapevoli di essere tutti creature, frutto delle mani di Dio, che ha affidato a noi la cura della nostra casa comune.
Dalla foto 1 alla 5 credit photo Nigel LLoyd