IN TANTI ALLA PROCESSIONE DEL VENERDÌ SANTO

Nel pomeriggio la tradizionale benedizione dei cibi pasquali in Cattedrale

ASSISI – Venerdì Santo dopo la celebrazione della Passio con il vescovo monsignor Sorrentino cui ha fatto seguito la processione con l’Addolorata sino a san Francesco e al ritorno con la Vergine Addolorata e il Cristo Crocifisso in cattedrale. Nonostante la pioggia e il tempo inclemente in tanti vi hanno partecipato e se le strade erano meno assiepate di popolo alle transenne come ogni anno, numerosissimi i fedeli assisani e pellegrini assiepati nella Basilica di san Francesco e nella Cattedrale di san Rufino. Ancora un segno della sete di Dio che alberga nel cuore della gente di ogni età: bambini, adulti, anziani, scouts che come ogni anno fanno sosta ad Assisi. “C’è un Dio che – come ricordava il presule alla celebrazione della Passio – si è fatto Parola per noi, il Verbo di Dio, ma ora da questo momento in poi nel sepolcro tace, Parola diventata Silenzio che esige solo l’Adorazione”. Tuttavia la commozione del suo popolo accorso a baciarlo Crocifisso, a adorare la sua Croce ha sfidato il tempo e con l’Addolorata sua Madre in tanti sono rimasti sino a tarda serata a adorarlo. Il coro della Cappella musicale di San Rufino diretto dal maestro Lucio Sambuco ha tradotto magistralmente in canto e musica gli accenti devoti di questo momento. Dietro la Croce del Signore però già albeggia la Pasqua, l’attesa si fa più breve e il Silenzio adorante lascia spazio, come la notte all’alba, ai primi chiarori tenui della speranza, del “già ma non ancora” del Risorto, ora giacente nel sepolcro dopo l’ultimo abbraccio di sua Madre. Un sabato Santo in cattedrale di silenzio gioioso, speranzoso, di fede operante che prepara il cuore nelle sfumature liturgiche: il cero pasquale, l’addobbo dei fiori, il braciere per la benedizione del fuoco, prima della veglia, nelle confessioni senza sosta, ma soprattutto nell’instancabile accoglienza di tantissimi gruppi di pellegrini che visitano qui i luoghi cari a Francesco e a Chiara. Nel pomeriggio la benedizione tradizionale dei cibi pasquali dono di Dio e opera delle mani di nonne e di madri che li hanno preparati, perché domani a Pasqua culmine della vita liturgica tutto abbia il sapore e il profumo della benedizione di Cristo. “Tutto è pronto, tutto è benedetto, soprattutto tutti preparino la propria coscienza per accogliere il Risorto, per sentirsi benedetti da Dio, una benedizione che ha avuto inizio con le palme della domenica delle Palme e che culminerà nella Veglia delle Veglie”, con queste parole il parroco della cattedrale don Cesare Provenzi ha pregato con le famiglie e ha benedetto i cibi pasquali… mentre in tanti i pellegrini affluiscono in cattedrale e si preparano alla veglia Pasquale della notte Santa.

Suor Maria Rosaria Sorce