L’ISTITUTO SERAFICO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

ROMA – Lunedì 27 giugno presso la sala della Regina alla Camera dei deputati il presidente del Coes, Comitato organizzatore eventi speciali e la Società sportiva silenziosa Milano 1925, con il patrocinio della Camera dei deputati, hanno dato vita al convegno dal titolo “Integrazione e Futuro, oltre il suono delle parole” a conclusione degli eventi che nel 2015 hanno celebrato il novantesimo anniversario dello sport silenzioso.
Il convegno è stato aperto dal messaggio del presidente della Camera, Laura Boldrini e ha perseguito lo scopo di tracciare un bilancio su quanto fatto da istituzioni, società civile e mezzi di informazione, e quali siano gli obiettivi futuri per rendere protagonisti i sordi sportivi italiani, per  affermane la dignitosa presenza nel tessuto sociale italiano. 
Tra gli altri relatori, particolarmente significativa la presenza del Serafico di Assisi che interpreta quotidianamente la dinamica di coinvolgere i ragazzi sordi in tutte quelle attività che mette in campo per garantire loro una vita piena e realizzata. 
Francesca Di Maolo, presidente del Serafico, intervenuta tra i relatori, ha evidenziato tutti i limiti di immaginare il tema dell’accessibilità come unica chiave di lettura dell’integrazione vera della popolazione sorda.
“La città accessibile, quella che sogniamo un pò tutti – ha affermata la presidente -, è la città costruita per l’uomo, per la persona, con la consapevolezza che l’uomo è fragile, è relazione. A volte – ha aggiunto – , attraversando alcune città, alcuni spazi pubblici, si ha l’impressione che siano stati progettati da tecnici, soli, senza età, senza famiglia, senza relazioni personali, senza memoria di sé. Manca la consapevolezza delle conseguenze che alcune scelte progettuali possono avere su donne e uomini reali. Penso a quanto sia importante, per i non udenti, progettare degli spazi imparando ad ‘ascoltare con gli occhi’, quindi inserendo nel campo visivo la possibilità di vedere i rumori, riconoscerli fisicamente. Penso a quanto sia importante per l’affermazione di qualsiasi diritto fondamentale della persona che esso si realizzi nella relazione con gli altri. La relazione ha bisogno di comunicazione che è il pilastro dell’umanità. La lingua dei segni va promossa, va riconosciuta per abbattere gli ostacoli alle relazioni, rendere effettiva l’inclusione e ogni mezzo, sport compreso attraverso il quale ogni persona può esprimersi e entrare in relazione con gli altri. Quando vedo i miei ragazzi praticare sport – ha concluso – , non vedo mail il cieco, il sordo, il ragazzo in carrozzina: vedo l’atleta che come tutti gli altri usa nello sport le proprie risorse e abilità, fa leva sulla sua determinazione personale, e condivide con gli altri lo stesso obiettivo: raggiungere il confine dei propri limiti attraversando ostacoli”. 
Al convegno sono intervenuti: 
Mario Carulli, presidente Comitato organizzatore eventi speciali; Ciro Nasti, segretario nazionale Comitato organizzatore eventi speciali; Giacomo Brambilla, presidente Società sportiva silenziosa Milano 1925; Antonio Naddeo, Capo dipartimento affari regionali, autonomie e sport della Presidenza del Consiglio; Francesca Di Maolo , presidente Istituto Serafico di Assisi; Ida Collu, già presidente Ens, Ente nazionale sordi, e Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana;  Carlo Colarossi, dirigente sportivo sordo, già consigliere Fssi, Federazione italiana sport silenziosi.