NEL SANTUARIO DELLA SPOGLIAZIONE SI RICORDANO GLI ULTIMI

 ASSISI – “I poveri sono proprio il Santuario di Dio”. Lo ha affermato monsignor Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto-Todi, delegato per la Caritas regionale dell’Umbria durante la messa celebrata martedì 20 giugno nel Santuario della Spogliazione. Il vescovo Tuzia dopo essersi soffermato sul Vangelo del giorno ha parlato della povertà e di una chiesa povera così come più volte ribadito da Papa Francesco. “Si parla tanto di povertà, ma c’è bisogno di starci dentro – ha aggiunto – . Abbiamo bisogno di sperimentarla, di viverla. Dobbiamo aiutare i poveri a riscoprire e noi stessi a riscoprirci Santuario di Dio. Dobbiamo far risplendere la bellezza originale, quella delle origini. Spogliarsi per manifestare e far risaltare tale bellezza”. Monsignor Tuzia ha anche parlato della più radicale spogliazione con la quale “Gesù ha deposto i suoi abiti di vita e ha assunto i nostri abiti di povertà, di limiti. Ci siamo liberati di alcune sufficienze. Dio è dovuto scendere al nostro livello per poterci sollevare al suo”. “La Spogliazione è un mistero grande – ha spiegato monsignor Domenico Sorrentino all’inizio della celebrazione – con la quale partiamo da Francesco, ma risaliamo a Gesù. Nel mondo – ha aggiunto – ci sono tanti spogliati dalla vita, dall’indifferenza altrui, dalla violenza e dal sopruso. Questo mondo di ‘spogliati’ invoca giustizia, ma soprattutto amore”.