DOMENICA DELLE PALME IN CATTEDRALE

ASSISI - Domenica 28 marzo la comunità parrocchiale di San Rufino ha iniziato il suo cammino della Settimana Santa con la celebrazione delle Palme presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e celebrata alle ore 9:30 dal parroco e vicario don Cesare Provenzi con il vice parroco don Alessandro Picchiarelli e alcuni presbiteri diocesani e religiosi della diocesi di Assisi. Come nelle successive celebrazioni previste per la Settimana Santa come ogni anno, abbiamo gustato la sobrietà della liturgia che si è fatta più viva al cuore e agli occhi dell’anima, non potendo espletare come ogni anno le consuete processioni delle Palme, del Cristo morto e dell'Addolorata. Dopo la commovente lettura della Passio e la benedizione delle Palme, infatti, il presule all'omelia ha evidenziato l'emergere ancora di più  della necessità del silenzio da conservare per tutta la Settimana Santa. Un silenzio emblema del mistero di un Dio che si lascia crocifiggere, portando su di sé i nostri peccati e le nostre fragilità, in particolare in questa notte che tutto il mondo sta vivendo. Ci ricorda altresì che Dio con la sua passione e morte ci rassicura che la vive con noi e per questo non dobbiamo temere. "Piuttosto - ha concluso monsignor Sorrentino - dobbiamo comprendere nella sua passione, nella sua notte quale ruolo abbiamo scelto di assumere, pochi sono gli eletti che stanno dalla parte dei testimoni che non hanno paura, consapevoli che camminiamo intensificare la fede, non più la Chiesa delle folle".

In sintonia con le parole del vescovo nella santa messa delle 11:30 dedicata ai bambini e ai genitori del centro pastorale, il parroco don Cesare Provenzi ha inviato un messaggio di gioia e speranza  ai bambini presenti ricordando un interrogativo che alla loro età si poneva: "Perché mai si canta Osanna al figlio di David se poi si proclama dopo il canto la passione e morte di Gesù?”. "La risposta - ha detto don Cesare - è perché si tratta di un messaggio di amore per me, entrando in Gerusalemme con Lui che ha preso su di sé la nostra morte, amandoci e salvandoci, seguendolo sotto la croce coglierò lì segni di speranza. Non vogliamo essere allora quella parte di folla che gli canta Osanna, ma non lo segue nella Passione".

Con questi sentimenti nel cuore in comunione con il pastore della diocesi Domenico Sorrentino e il parroco della cattedrale di san Rufino don Cesare, la comunità si è predisposta a vivere le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa nelle quali, grazie alla sua attenzione, premura e cura pastorale, non sono mancate le azioni liturgiche fondamentali di questo momento unico per i cristiani.

Suor Maria Rosaria Sorce