MONSIGNOR SORRENTINO: “CARLO ACUTIS, UN MAESTRO PER TUTTI NOI”

I bambini del gruppo musicale “Kids for Planet” si sono esibiti per ricordare questa giovane figura di santità

ASSISI – “Ormai qui siamo abituati a considerare Carlo un maestro, nonostante la sua giovane età. Quello che egli ha vissuto e quello che testimonia lo rende veramente un maestro per tutti noi”. Lo ha detto il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino sabato 12 ottobre durante la celebrazione eucaristica, che si è tenuta nel Santuario della Spogliazione, in occasione del 13esimo anniversario della morte del venerabile Carlo Acutis, il cui corpo dall’aprile scorso è stato traslato nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione di Assisi. Il vescovo ha poi spiegato che la Parola di Dio è sempre piena di luce e di speranza e che quando l’ascoltiamo con tutto il cuore “si scatena per inondarci di senso e dare alla nostra vita la capacità di andare avanti cercando sempre il bene e conformandoci sempre di più a Gesù”. Monsignor Sorrentino interrogandosi poi su cosa direbbe Carlo facendosi in qualche modo catechista rispetto a questa Parola ha spiegato che “egli ci farebbe osservare che Dio tiene anche al nostro corpo, che il corpo è un dono di Dio, va curato, va tenuto bello e sano. Nella misura possibile l’eventuale malattia va debellata. Questo avviene raramente in modo miracoloso. Dio dovrebbe fare miracoli in ogni momento e non ci sarebbe poi più bisogno dei medici. Non è questo il suo disegno. Dio interviene alcune volte in modo miracoloso. Adesso – ha aggiunto il vescovo – noi aspettiamo che intervenga nel caso di Carlo perché sarà un segno che Egli lo vuole beato. Speriamo che ciò avvenga al più presto. Raramente avviene tutto questo in modo miracoloso. Normalmente Dio ci chiede di essere attenti anche alla nostra salute e di servirci delle medicine che anch’esse sono un dono di Dio. In ogni caso dobbiamo lodare e ringraziare Dio anche per il dono della salute. Tante volte – ha precisato monsignor Sorrentino – quando porto dei pellegrini in questo santuario, alla tomba di Carlo, al vedere la sua foto tutti esclamano che era proprio un bel ragazzo. Carlo si teneva in forma con l’esercizio fisico, con l’amore per la natura, con una vita ordinata esemplare. Tante volte ci si cura soltanto per vanità. Questo è un immettere nella bellezza un virus insidioso. Se noi riuscissimo a curarci per amore di Dio, per la gloria del suo nome; questo renderebbe bello il nostro corpo e la nostra vita. Quando poi arriva la malattia inguaribile, come avvenne per Carlo, sentiremo che abbiamo compiuto il nostro percorso terreno e che ci avviamo ad un’altra bellezza che non finisce mai, quella dell’eterno. La bellezza definitiva che noi qui riusciamo a percepire anche nella testimonianza di Carlo, avvicinandoci alla sua tomba che è tutta luce”. Parlando poi dell’Eucaristia come la definiva Carlo “l’autostrada per il cielo” il vescovo ha precisato che “una volta che l’abbiamo imboccata ci fa arrivare presto alla meta che è il nostro incontro con Gesù. Ho voluto sottolineare questi aspetti che la Parola di Dio ci presenta e che Carlo ci illustra con la sua vita e con la sua testimonianza perché il suo compito, come quello dei venerabili e dei santi, è questo: esprimere e commentare con la vita la bellezza della Parola di Dio che è fatta per gettare luce nel nostro cammino e rendere la nostra vita bella nel corpo e nello spirito, bella nelle cose terrene e soprattutto nelle cose eterne”.

In mattinata molti bambini hanno partecipato al concerto dell’assisana Alyssia Palombo, vincitrice dell’edizione 2019 dello Zecchino d’oro, insieme al gruppo musicale “Kids for Planet” che si sono esibiti nuovamente anche in serata per ricordare il giovane venerabile Carlo Acutis.