SEMPRE PRONTI PER CRISTO E PER I FRATELLI

ASSISI – “I loro impegni saranno l’annuncio della Parola in collaborazione con il vescovo e i sacerdoti e la sollecitudine per le necessità dei fratelli”, sono le parole che hanno introdotto la solenne celebrazione eucaristica sabato 18 ottobre alle 17 nella cattedrale di San Rufino presieduta dal vescovo della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino e concelebrata da numerosi presbiteri sacerdoti e religiosi durante la quale è stato conferito ad Alessandro Picchiarelli del seminario regionale di Assisi e a Maurizio Biagioni di Palazzo di Assisi il sacro Ordine del diaconato. La cospicua partecipazione del popolo di Dio: genitori, familiari, amici e conoscenti delle diverse realtà parrocchiali di Costano e Palazzo dove Alessandro e Maurizio hanno svolto il loro ministero in questi ultimi anni, hanno confermato le parole di compiacimento di monsignor Sorrentino. “E’ gioia grande per il dono del diaconato che la Chiesa concede ancora a due nostri fratelli. Chiamati a consolare il popolo di Dio, da Lui pensati sin dal grembo materno; Alessandro e Maurizio, ha rilevato il presule, sono stati condotti alla scelta di dedicare la vita a Lui attraverso la loro storia personale: i vissuti, gli impegni, i servizi svolti sino ad ora. Nella città degli uomini Dio, infatti, ci chiama a essere Chiesa, e ad esserlo fino in fondo”. Hanno reso concreto l’anelito di Alessandro e Maurizio i momenti importanti della liturgia dell’ordinazione: gli impegni assunti dagli eletti e la promessa di obbedienza nelle mani del vescovo; l’invocazione dell’intercessione dei santi; l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione; la vestizione degli abiti diaconali: la stola e la dalmatica; la consegna del libro dei Vangeli perché annuncino la Parola con coraggio e con gioia e ne facciano un principio di vita nuova per sé e per gli altri; infine, l’abbraccio di pace segno della comunione con il vescovo e dell’impegno a testimoniare la carità verso tutti. Auguriamo ad Alessandro e Maurizio, visibilmente commossi e grati a quanti hanno guidato il loro cammino, come ha dichiarato Alessandro nelle sue parole di ringraziamento al termine della cerimonia, l’inquietudine della carità e del servizio, dell’attenzione concreta al volto del fratello, cuore della diaconia cui la Chiesa chiama i suoi eletti, che nell’eternità rende primi gli ultimi e ultimi i primi, quando “le tre cose che rimangono saranno la fede, la speranza e la Carità”, ma di tutte più grande è la Carità.
 
Suor Maria Rosaria Sorce