ASSISI – Due itinerari per conoscere meglio il vescovo di Assisi, Giuseppe Placido Nicolini, la sua azione nella protezione degli ebrei, di custode dei beni e documenti. Il primo si è svolto il 15 con un itinerario guidato, dalla cattedrale di San Rufino al Museo della Memoria, mentre il secondo si terrà il 22 maggio con un itinerario, che partirà alle ore 15.30 dalla cattedrale di San Rufino e si snoderà tra le varie confraternite assisane. Entrambi gli appuntamenti rientrano nell’ambito della settimana di eventi, online e in presenza, per far conoscere il patrimonio culturale ecclesiastico dei diversi territori italiani.
Alle Giornate di valorizzazione 2022 #visionidicomunità, promosse dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI insieme all’Associazione dei musei ecclesiastici italiani (AMEI), all’Associazione degli archivisti ecclesiastici (AAE) e all’Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (ABEI), con il patrocinio di ICOM Italia, Associazione Nazionale Archivistica Italiana e Associazione Italiana Biblioteche, aderiscono anche il Museo diocesano e cripta di San Rufino, il Museo della Memoria, l’archivio vescovile e l’archivio capitolare di San Rufino.
Oltre un quarantennio di storia assisana è legata alla straordinaria figura di monsignor Nicolini, che servì la città di Assisi dal 1928 al 1973. Fu un esempio non solo per la comunità Diocesana del tempo, grazie alla cura pastorale appassionata, ma anche per la sua vita di carità e semplicità, spesa interamente per il prossimo. Nella memoria collettiva corrente l'operato del vescovo Nicolini è associato a grandi interventi e ad alcuni luoghi specifici di Assisi.
Nasce così un itinerario ideale pensato sulle sue orme che tocca la Cattedrale di San Rufino, che nel 1975 accolse le sue spoglie, il Museo Diocesano, fondato per suo volere nel 1941 per consentire inizialmente la salvaguardia dei beni storico-artistici provenienti dalla Cattedrale e dalle Confraternite, l'Archivio Vescovile e l'Archivio Capitolare di San Rufino, nei quali abbondante materiale documentario testimonia l'impegno profuso durante l'episcopato, anche in materia di conservazione stessa delle carte. Spazio anche al Palazzo Vescovile, sua abitazione aperta durante il periodo bellico all'accoglienza di tanti sfollati e il Museo della Memoria, che ricorda la sua rischiosa attività di protezione per salvare decine e decine di ebrei dalla furia nazifascista.
Entrambe le iniziative sono a ingresso libero, non c’è bisogno di prenotazione, ma per qualsiasi comunicazione si può scrivere a: assisimuseodellamemoria@gmail.com oppure a museodisanrufino@gmail.com.
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