Omelia Cardinale Lazarus You Heung-sik – Santuario della Spogliazione 21 maggio 2023

21-05-2023

Santa Messa

Santuario della Spogliazione

Assisi, 21 Maggio 2023, ore 11:00

Ascensione del Signore

Omelia

 

Carissimi,

Saluto e ringrazio di cuore il Vescovo Domenico per l’invito, e tutti voi qui presenti, e vi porto con gioia il saluto e la Benedizione del Santo Padre.

In questo luogo, dove, accanto a quella di Francesco, tutto parla della santità del Beato Carlo, vorrei che fosse lui stesso a parlarci, aiutandoci a puntare il nostro sguardo verso il Cielo, dove Cristo oggi ascende per portarci con sé al Padre.

Siamo qui, nel Santuario della Spogliazione, per celebrare l’Eucaristia domenicale, per sederci, ancora una volta, alla mensa della Parola e del Pane di vita.

Come si può comprendere il mondo interiore del giovane Carlo senza considerare la sua spiritualità eucaristica? L’incontro quotidiano con Cristo nell’Eucaristia infatti era per lui il centro e il cuore della sua giornata: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!”, soleva spesso ripetere.

E proprio attraverso la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, egli troverà la via per salire al Cielo, dove lo attendeva il suo Signore, per vivere eternamente con lui. 

Carlo era fermamente convinto dell’importanza della Messa, e diceva: “Molta gente, secondo me, non comprende veramente fino in fondo il valore della Santa Messa perché se si rendesse conto della grande fortuna che il Signore ci ha dato donandosi come nostro cibo e bevanda nell’Ostia Santa, andrebbe tutti i giorni in Chiesa per partecipare ai frutti del sacrificio celebrato, e rinuncerebbe a tante cose superflue!”. 

Il suo direttore spirituale ricorda anche come Carlo facesse l’adorazione eucaristica prima o dopo la Messa “per ringraziare Gesù del grande dono che fa agli uomini nel rendersi presente realmente nel Sacramento dell’Eucaristia” (sono sue parole).

E dopo aver ricevuto la Santa Comunione era solito dire: “Gesù, accomodati pure! Fai come se fossi a casa tua!” e ripeteva spesso: “Si va dritti in Cielo se ci si accosta tutti i giorni all’Eucaristia!”.

La devozione di Carlo all’Eucaristia non si limitava alla partecipazione alla Messa, ma si prolungava nell’adorazione davanti al tabernacolo. Trascorreva infatti in silenzio molto tempo in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Se ne stava in adorazione davanti a quel Gesù che tanto amava e dal quale si sentiva infinitamente amato e cercato.

Quella dell’Ascensione è l’esperienza che possiamo fare anche noi quando sostiamo di fronte al Tabernacolo, nella preghiera di adorazione e di lode.

E così davanti all’Eucaristia, Carlo andava maturando il desiderio di donarsi interamente senza riserve sull’esempio di Cristo, Agnello immolato per l’umanità. La sosta davanti al tabernacolo accrebbe in lui l’amore verso Gesù e ne divenne un suo autentico apostolo – sebbene ancora giovanissimo – non solo con la parola, ma soprattutto con la condotta di vita.

«Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Era motivo di grande consolazione per lui la certezza della presenza di Dio in mezzo a noi: “Possiamo trovare Dio, con il suo Corpo, la sua Anima e la sua Divinità presente in tutti i tabernacoli del mondo! Se ci pensiamo bene, noi siamo molto più fortunati di coloro che vissero duemila anni fa a contatto con Gesù, poiché abbiamo Dio ‘realmente e sostanzialmente’ presente con noi sempre, basta visitare la chiesa più vicina. Gerusalemme è in ogni chiesa! Perché disperarsi? Dio è sempre con noi e non ci abbandona mai. Ma come possono le persone non comprendere questa verità? Molti sono coloro che si sottopongono a file interminabili per assistere a un concerto o a una partita di calcio, ma non si vedono le stesse file riempire le chiese per visitare Gesù presente nell’Eucaristia, e questo dovrebbe farci riflettere … Forse la gente non ha ancora capito seriamente! Gesù è presente in mezzo a noi corporalmente come lo era durante la sua vita mortale in mezzo ai suoi amici. Se riflettessimo seriamente su questo fatto non lo lasceremmo così solo nei tabernacoli mentre Lui ci attende amorevolmente per aiutarci e sostenerci nel nostro cammino terreno” (fin qui il nostro Beato).

Carissimi, se un cristiano volesse presentare a un non credente la fede della Chiesa, dovrà necessariamente parlargli dell’Eucaristia e della domenica, giorno del Signore e signore dei giorni.  È proprio infatti questo incontro con Gesù che produce santità di vita. La rivelazione del Risorto che ascende al Cielo culmina con il dono dell’Eucaristia, fonte e sorgente di tutta la vita cristiana.

Vita cristiana, che trova il suo apice nell’amore per i fratelli, anche per i nemici. Ecco la vera fraternità, che ci rende capaci di allargare il nostro cuore alla solidarietà verso tutti i fratelli, soprattutto i più poveri! L’Eucaristia trasforma veramente la nostra vita: questa profonda esperienza di vita interiore è propria dei Santi.

È pertanto necessario riscoprire, alla loro scuola, il grande valore nascosto nell’Eucaristia, il suo potenziale di bellezza, la sua carica trasformante per la comunità.

A leggere la storia ci aiutano loro, i Santi: Francesco, il Beato Carlo. Essi sono il miglior commento al Vangelo, i più fedeli interpreti della storia, di quel dialogo d’amore che lo Spirito intesse con il popolo di Dio, rinviandoci alla contemplazione dell’unico mistero di Cristo nato, morto, risorto, asceso al Padre e inviante lo Spirito, facendo nascere anche in noi il desiderio del Cielo.

Questo intimo desiderio lo consegniamo alla Vergine Maria, assieme a tutto quello che portiamo nel cuore, alle afflizioni e alle attese del non facile momento storico che stiamo attraversando, perché, per la sua preghiera, tutto sia unito all’offerta di Gesù al Padre nello Spirito, per la salvezza nostra e del mondo intero.

Lazzaro Card. You Heung sik
Prefetto del Dicastero per il Clero