VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA, IL VESCOVO: “RISCOPRIAMO IL FONDAMENTO DELLA NOSTRA FEDE: LA RESURREZIONE DI GESÙ”

ASSISI – “Cari fratelli e sorelle quello che la liturgia ci fa compiere in questa Notte Santa è un percorso di riscoperta di ciò che costituisce il fondamento della nostra fede: la risurrezione di Gesù. Evento che dà senso a tutta la storia e infonde speranza nel nostro cuore”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, sabato Santo, 30 marzo, durante la Veglia pasquale celebrata nella cattedrale di San Rufino.

Il vescovo si è soffermato sulla liturgia della veglia pasquale che è ricca di simboli. “Il primo simbolo – ha detto -, quello del fuoco e della luce, ci ha fatto riprendere coscienza del fatto che il mondo senza Cristo vive nelle tenebre. Per affermarlo non c’è bisogno di grandi prove, basti pensare alla violenza. Quante guerre rovinose sotto ai nostri occhi sono l’espressione acuta di uno stato di guerra in cui la nostra umanità è posta da sempre fin dal primo peccato. Gesù risorto è l’antiguerra, il suo primo saluto da risorto fu: “Pace a voi”. Con lui il mondo passa dalle tenebre alla luce, dalla guerra alla pace”. Soffermandosi sul secondo simbolo monsignor Sorrentino ha spiegato che esso “è un intreccio di storia, è un cammino della parola biblica che ci è stata delineata e quasi sintetizzata per sommi i capi con le varie letture dall’Antico al Nuovo Testamento. Cristo è il salvatore di tutti e l’annuncio del suo Vangelo è per tutti. Il Regno di Dio che egli è venuto ad inaugurare sulla terra cresce nell’incontro della grazia con le nostre libertà fino all’ultima venuta di Cristo nella gloria. L’evento che noi celebriamo in questa veglia, da un lato ci fa guardare indietro alla pietra ribaltata dal sepolcro vuoto, sepolcro spezzato da una esplosione di vita, dall’altro ci fa guardare avanti a una storia da costruire vincendo il male e facendo progredire il bene fino a quando Gesù, anelito del cuore umano e della storia, verrà nella sua gloria”. Infine il terzo simbolo che è quello dell’acqua. “L’acqua – ha spiegato il vescovo - è simbolo di vita. Gesù la usa anche come simbolo dello Spirito Santo. Il battesimo è un immergersi nell’acqua benedetta, santificata dallo Spirito. La resurrezione di Gesù non è un semplice ritorno al corpo di prima. Gesù riprende il suo corpo ma in uno stato glorioso, misterioso che lo rende un corpo immortale non più soggetto alla fragilità umana. Tutti noi sentiamo un grande bisogno della vita che non muore. Quello che è accaduto a Gesù nella resurrezione è promesso anche a noi, approfittiamone”.

Il vescovo ha poi parlato del progetto “Casa felice incentrato su una formula semplice e garantita: fuori Satana, dentro Gesù”. “È ora – ha detto – di tradurre questo progetto in pratica. È Gesù risorto che vuole riempire di vita e di gioia i nostri cuori, le nostre case. È questa la Pasqua che ci auguriamo e per cui preghiamo”.